Nuove regole sull’Alt agli automobilisti : cosa cambia e perché
Ti sei mai chiesto cosa succede se non ti fermi all’alt della polizia alla guida di un autoveicolo? Fino a poco tempo fa, le conseguenze erano sorprendentemente lievi. Ma le cose sono cambiate, e in modo significativo! Infatti il “Decreto Sicurezza 2025” ha finalmente inasprito le pene per chi non rispetta l’alt, con multe più salate, sospensione della patente e decurtazione punti. L’obiettivo è chiaro: maggiore deterrenza e sicurezza sulle strade. Restano però da affrontare alcune criticità procedurali che potrebbero, in certi casi, limitarne l’effetti.
Il 9 giugno 2025 il Decreto Legge 48/2025, noto come “Decreto Sicurezza”, è stato convertito in legge (Legge 9 giugno 2025 n. 80), portando con sé modifiche decisive all’articolo 192 del Codice della Strada.
Perché queste modifiche?
L’obiettivo principale è stato inasprire le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di fermarsi all’alt imposto dalle forze di polizia o dagli organi di polizia stradale. Questa decisione non è casuale: è nata in risposta ai drammatici fatti di cronaca degli ultimi mesi, che hanno riacceso il dibattito pubblico e politico sulla legittimità o meno di fermarsi all’alt. C’era una forte richiesta di sanzioni più severe per chi viola l’articolo 192.
Fino a poco tempo fa, la violazione di queste norme prevedeva una sanzione amministrativa considerata “irrisoria”, che andava da 87 a 344 euro, senza alcuna sanzione accessoria (come sospensione della patente o fermo del veicolo). Per giunta, non era ammesso il pagamento in misura ridotta (quello che ti permette di pagare di meno se saldi subito), e la decisione finale spettava al Prefetto che, nella maggior parte dei casi, applicava la sanzione minima di soli 87 euro. Un sistema che, di fatto, rendeva la violazione quasi priva di conseguenze serie.
Le Nuove Sanzioni: Un Pugno Più Duro
Il legislatore è intervenuto per contrastare i comportamenti scorretti e pericolosi e migliorare la gestione dell’ordine pubblico. Ecco cosa è cambiato:
Mancato Stop all’Alt (Art. 192, comma 1):
◦La sanzione amministrativa ora va da 200 a 600 euro.
◦
In caso di reiterazione (cioè, se commetti la stessa violazione entro due anni), scatta anche la sospensione della patente di guida fino a un mese.
Altre Inosservanze (Art. 192, commi 2, 3, 5):
Per il rifiuto di esibire documenti, il rifiuto di consentire ispezioni sul veicolo e l’inosservanza delle segnalazioni di convogli militari, la sanzione è passata da 87-344 euro a 100-400 euro.
Forzatura di Posto di Blocco (Art. 192, comma 4):
Questa è la violazione più grave. La sanzione pecuniaria è aumentata da 1.362-5.456 euro a 1.500-6.000 euro.
Inoltre, a questo si aggiunge la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre mesi a un anno.
Decurtazione Punti Patente:
Per chi non si ferma all’alt, i punti decurtati passano da 3 a 5.
◦
In caso di recidiva (se lo fai di nuovo entro due anni), la decurtazione sale a 10 punti, equiparando questa infrazione al forzamento di un posto di blocco.
Cosa si aspetta il Legislatore da questi provvedimenti?
L’inasprimento delle sanzioni è visto come una prima forma di deterrenza per chi tenta di sottrarsi ai controlli di polizia e ai posti di blocco. L’idea è che, sapendo delle conseguenze più severe, gli automobilisti ci pensino due volte prima di fuggire. Questo, secondo gli esperti, potrebbe anche aiutare a giustificare meglio eventuali inseguimenti da parte delle forze dell’ordine, dato che chi fugge potrebbe avere un interesse maggiore a evitare conseguenze più gravi, e non solo una “bravata” o una sanzione minima.
Questo intervento legislativo è ritenuto fondamentale anche per garantire la piena applicabilità del nuovo istituto della sospensione breve della patente, che richiede l’identificazione immediata del conducente.
Le Criticità che restano
Nonostante le buone intenzioni, ci sono ancora alcune sfide operative:
1.Nessun Pagamento in Misura Ridotta:
Purtroppo, per le violazioni legate al mancato alt, al rifiuto di esibire documenti e al forzamento del posto di blocco, non è ancora ammesso il pagamento in misura ridotta.
Questo significa che la determinazione della sanzione spetta ancora al Prefetto. Se da un lato questo potrebbe sembrare un “aggravio” teorico della sanzione, in pratica può portare a un differimento della sua applicazione, rendendola meno immediata ed efficace.
2.Il Problema dell’Identificazione del Conducente:
L’aumento dei punti da decurtare e la sospensione della patente (soprattutto per il forzamento di posto di blocco o la recidiva nel mancato alt) presuppongono che il conducente venga fermato e certamente identificato.
In caso contrario, l’automobilista potrebbe ancora avvalersi di una procedura che gli permette di non comunicare i dati del reale conducente (magari indicando la “un amico o parente compiacente” come responsabile, andando incontro solo a una relativa sanzione amministrativa, ma senza perdere punti o subire la sospensione della patente.
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