La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio riguarda un ricorso presentato da una società contro Anas Spa.
La società contestava il rigetto della sua istanza per l’installazione di diverse insegne di esercizio lungo la S.S. 148 Via Pontina.
La decisione del tribunale si concentra sulla natura delle insegne, distinguendo tra la loro funzione di mera indicazione dell’attività e il carattere pubblicitario dei mezzi promozionali contestati che potrebbe causare distrazione e pericolo per la sicurezza stradale.
Il tribunale ha respinto il ricorso, ritenendo che le insegne proposte avessero una funzione essenzialmente attiva di richiamo della clientela e che la motivazione di Anas fosse sufficientemente chiara e legittima in relazione alle normative vigenti.
La necessità che le insegne fossero visibili da 200 metri per orientare gli utenti della Via Pontina verso la complanare, pur mirando a evitare lunghi percorsi, è stata interpretata come indice della pericolosità dell’intervento, in quanto lo scopo dichiarato era attirare l’attenzione degli automobilisti.
◦ Il richiamo della clientela è considerato un elemento tipico pubblicitario, non una funzione di insegna di esercizio.
◦ La definizione di insegna di esercizio data dall’Art. 47 del D.P.R. n. 495/1992, che le attribuisce la funzione esclusiva di “segnalare il luogo ove si esercita l’attività di impresa”, è stata ritenuta incoerente con la tipologia, il posizionamento e il numero delle insegne proposte, le quali apparivano avere una funzione essenzialmente “attiva” di attrazione della clientela.
◦ La numerosità delle insegne ha contribuito alla legittima convinzione di Anas circa le loro finalità pubblicitarie e il rischio di aggiramento dei limiti dimensionali.
◦ La decisione di Anas è stata ritenuta in piena consonanza con l’Art. 23, comma 1, del d.lgs. n. 285/1992 (Codice della Strada), che vieta installazioni che per “dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione” possano arrecare disturbo visivo o distrarre l’attenzione degli utenti della strada, creando pericolo per la sicurezza della circolazione. La “pletora delle insegne” ha rafforzato la posizione della resistente, specialmente sotto il profilo dell’ubicazione.